L’approccio trialogico all’apprendimento è una metodologia didattica basata su attività individuali e di gruppo mediate dall’uso delle tecnologie e finalizzate alla realizzazione di oggetti utili per la comunità tramite i quali rendere esplicite le conoscenze e le competenze acquisite dagli studenti. Tema principale è la creazione collaborativa della conoscenza, qui prodotta a tutti i livelli di partecipazione, in un processo ascendente, innovativo e originale di condivisione che vuole far crescere sia il singolo che la comunità cui appartiene. L’approccio trialogico all’apprendimento si sostanzia attraverso sei principi, i cosiddetti Design Principles (“principi di progettazione”); questi principi fungono da linee guida ben precise ma sufficientemente generali da poter essere personalizzate in base a esperienza, interessi, bisogni del singolo (docente e/o studente); il loro valore è duplice: fornire un ancoraggio teorico alla progettazione e offrire possibili spunti su come impostare un percorso educativo in chiave ‘trialogica’. Il primo principio, da cui dipendono tutti gli altri, è quello che richiede di finalizzare le attività degli studenti alla costruzione di oggetti pensati per il contesto di riferimento. I restanti principi spiegano come raggiungere l’obiettivo: collaborativamente, attraverso la mediazione degli strumenti, usando diversi formati di conoscenza, rivedendo e riflettendo continuamente sul proprio apprendimento, in contatto con la comunità esterna. L’insieme di queste indicazioni garantisce una didattica partecipativa e significativa, capace di sortire buoni esiti a lungo termine. Nato in Finlandia, l’approccio trialogico all’apprendimento è stato inserito nel Piano Nazionale Scuola Digitale 2021 come best practice anche grazie all’impegno della professoressa Nadia Sansone, coautrice della rivisitazione italiana di questa metodologia. La videolezione, seppur in sé conchiusa, è correlata a un’altra che illustra le peculiarità dell’approccio trialogico all’apprendimento.